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Carve the mark - I predestinati di Veronica Roth

Recensione di Carve the mark - I predestinati dall'autrice della saga Divergent (Mondadori)



cover Carve the mark Veronica Roth

ovvero Quando pensi di avere trovato una nuova OTP, ma poi ti ricordi di Tris e inizi a piangere preventivamente


Guardandola, ebbi la sensazione che pretendesse che il mondo intorno a lei fosse semplice, incluse le persone che lo abitavano. Forse era necessario crederci quando  si portava sulle spalle il fato di un intero pianeta-nazione, ma io avevo imparato che il mondo non diventava come volevi tu solo perché tu ne avevi bisogno.
-Pretendi di dividere le persone tra due estremi. Buone o cattive, affidabili o inaffidabili - risposi - Lo capisco, così è più facile. Ma non è così che funziona la gente.



Per questa recensione credo sia necessaria una premessa: ho letto il libro due volte di seguito per quanto mi è piaciuto. Forse la mia memoria non è freschissima sulla serie Divergent, che ho letto anni fa, ma questo nuovo mondo creato dalla Roth mi è forse piaciuto ancora più di quello della prima saga.

L'universo di Carve the Mark

Nell'Assemblea esistono, politicamente riconosciuti, nove pianeti-nazione. Ognuno con una propria forma di governo, con peculiari tradizioni, con una sua storia.Tutti sono accomunati dalla Corrente, quella forza vitale che scorre in ogni essere umano e che in ognuno di manifesta in modo diverso, con un dono. Su uno di questi pianeti, però, convivono due governi: uno ufficiale, quello di Thuve, e un altro non riconosciuto come soggetto politico, quello degli Shotet, che ambiscono ad essere riconosciuti come nazione a sé stante e per questo vivono in guerriglia perenne con il "coinquilino". I thuvesiti sono un popolo democratico, dedito alla coltivazione dei fiori del silenzio. Gli shotet sono un popolo guerriero con un passato nomade e dominati da una monarchia in mano da tre generazioni alla famiglia Noavek.

Ogni persona ha un proprio destino, ma in pochi sono dotati anche di un fato: un destino previsto alla loro nascita dagli Oracoli dei nove pianeti-nazione che è immutabile. Non tutti sono pronti però ad accettare il proprio, tanto più quando questi fati mettono a rischio il potere conquistato con il sangue e con il dolore. Come nel caso dei Noavek, Ryzek e Cyra il cui donocorrente è una benedizione per il fratello che lo sfrutta abilmente per punire i propri nemici e mantenere un regime di terrore. Incurante del dolore che usare il proprio donocorrente procuri alla sorella.

Ma mio fratello non pensava a me come a un generale, questo lo sapevo. I soldati mi chiamavano il Flagello di Ryzek, uno strumento di tortura nelle sue mani; e infatti il modo in cui mi guardava era lo stesso in cui guardava un’arma ben fatta. Ero solo un pugnale per lui.
Cyra Noavek in Carve the Mark, Veronica Roth, p. 74

I personaggi

Cyra Noavek è una shotet. Akos Kereseth un thuvesita che durante un'incursione degli shotet oltre la Divisione che separa i due popoli viene rapito insieme al fratello proprio dagli uomini al servizio dell'odiata famiglia Noavek. Due predestinati, così vengono chiamati coloro dotati di un Fato, che scopriranno di imparare a fidarsi dell'altro per mettere in salvo se stessi e le persone cui tengono.

-Non hai portato qualche veleno, per caso? - chiesi senza staccare gli occhi da mio fratello - Potrei provare a versarlo nel bicchiere.
-Se ce lo avessi non te lo darei - lo guardai incredula, per cui proseguì - è ancora l’unico che può guarire Eijeh. Dopo che l’avrà fatto, lo avvelenerò io con una canzone sulle labbra.
-Nessuno sa essere ossessivo quanto te, Kereseth. Il tuo compito mentre sono via è comporre la canzone dell’avvelenamento, così quando torno me la fai sentire.
Cyra e Akos in Carve the Mark, Veronica Roth, p. 200


Se state pensando a una versione interstellare di Romeo e Giulietta, toglietevelo dalla testa. Cyra Noavek è uno dei personaggi femminili più belli che io abbia mai trovato in un fantasy. Tris Prior, secondo me, non regge neanche lontanamente il confronto.

Era tutta muscoli, Cyra Noavek, e ben poco di superfluo. Ma dentro andava ammorbidendosi, come un pugno che stava imparando ad aprirsi.
Carve the Mark, Veronica Roth, p. 231


"Carve the mark" è uno di quei libri fantasy che amo perché sono totalmente "immersivi". Tanti piccoli dettagli permettono al lettore di entrare nel modo di pensare dei personaggi, di tutti loro, nella forma mentis del loro universo. Le unità di misura, le lingue diverse per ogni popolo, l'interpretazione di cosa sia la Corrente che cambia su ogni pianeta-nazione da una visione religiosa a una più fisica del fenomeno, le tradizioni contemporanee dettate da una lunga tradizione storica che influenza anche stile di vita e modi di agire dei personaggi. 

Carve the Mark vs Divergent

Certamente, il confronto con i precedenti libri di Veronica Roth è inevitabile. Ad esempio gli esiliati, cacciati da Shotet, ricordano molto gli esclusi di Divergent e il personaggio di Sifa Kereseth, madre di Akos e Oracolo di Thuve, ricorda molto quello di Evelyn, la mamma di Four/Tobias per carattere, comportamento ambiguo. 

Cosa ci aspetta nel sequel?

Il finale è ovviamente aperto con tante allusioni che lasciano il lettore con parecchi dubbi irrisolti: perché Akos reca un nome di origine shotet e sa parlare così bene la loro lingua - la lingua della rivelazione - in maniera innata, chi è Cyra se non una Noavek? E queste scoperte in che modo influenzano quello che crediamo di sapere sui loro fati?

Carve the Mark è il primo di una saga di due capitoli. Del sequel, ahimé, non si sa assolutamente nulla, tranne che uscirà negli USA l'anno prossimo e che concluderà la storia.

Vi lascio anche il Booktrailer realizzato dalla HarperCollins U e il video della finale del Carve The Mark Costume Challenge con i costumi che alcuni designers hanno realizzato a partire dal libro  :)


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