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Un quaderno rosa di Stefano Massini


La storia della prima e unica donna del Giro d'Italia


Un quaderno rosa di Stefano Massini

Autore: Stefano Massini| Editore: Il Dondolo | pp. 33 


Era il 16 marzo di fine '800 quando Alfonsina Morini nasceva nella campagna sperduta di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. Un posto da cui cercherà di fuggire, anche solo isolandosi, per gran parte della sua infanzia e adolescenza, fino a riuscirci.

Fuori luogo. Sono sempre stata fuori luogo, io. Il nome, il cognome, l'anno. L'esser Alfonsina invece che Alfonsin. Tutto sbagliato.Rammenta, cara mia: sei un errore con due gambe sotto. E sotto le gambe, per fortuna, i pedali.
Ma è colpa mia se là dove son nata le strade sono dritte lunghe fatte apposta per correrci su in bici?
Un quaderno rosa, Stefano Massini, p. 10

La sua storia bisogna proprio andare a scovarla, nonostante lei un po' l'abbia fatta. Perché se andate a cercare la definizione di Giro d'Italia c'è scritto chiaramente "corsa a tappe maschile". Eppure, nel regolamento non era specificato da nessuna parte e l'Alfonsina al Giro del 1924 partecipò, eccome. Mica male, per citare il testo.
Lei resterà l'unica donna del Giro d'Italia, solo 64 anni dopo verrà fondato il "Giro Rosa", l'equivalente della corsa maschile.

Corriere dello Sport su Alfonsina Morini Strada
Corriere dello Sport, 14 maggio 1924


Questo finto diario, scritto sulle pagine di un quaderno rosa con lo stemma della competizione che le viene donato insieme ai fiori alla fine del Giro, non è una favola contemporanea. È una bella storia piena di "nonostante". Nonostante fosse una donna. Nonostante suo padre, che diede via la sua Bianchi non appena scoprì che partecipava di nascosto alle gare dei dintorni.


La prima volta che vinsi qualcosa,fu una cassetta piena zeppa di ciliegie di Vignola. Mi sembravano le più belle ciliegie di tutta l'Emilia,rosse vive che nemmeno i bolscevichi in Russia.

Nonostante quel giornalista che le soffiò in faccia un "se ne torni dal marito". Mica lo sapeva lui, che proprio il Luigino ce l'aveva mandata. Ci pensò Alfonsina a farglielo presente, che poi era per questo che si era sposata, per non stare più alle regole di suo padre.
Nonostante, quindi, si fosse dovuta un trovare un marito per poter finalmente correre con la sua bicicletta, a soli 15 anni. Un marito che, però, in dono di nozze le offrì una bici. Che passò la sua vita a incoraggiarla.Che, in vista del Giro d'Italia del 1924, le disse: "Vacci o non ti parlo più quanto è vero il Cristo".

In "Un quaderno rosa" non sono solo i "no" ad accompagnare Alfonsina Morini Strada al Giro d'Italia. Ci sono anche le voci di tante donne, che fanno da sottofondo e se ne restano un po' in disparte in quel mondo ancora così tanto in mano agli uomini. Ci sono le frasi della zia paterna, Enza, che a volte cita Carolina Invernizio e l'unico libro mai letto in vita sua (e in tutta la famiglia Morini), ci sono i rimbrotti della Gina, la madre di Alfonsina, che ripeteva costantemente l'avvertimento, che poi la figlia fa suo e adatta alla sua vita: "Quando apro i miei cassetti voglio trovarli pieni". Ci sono le donne genovesi, affacciate dai balconi, che con le loro voci di sostegno l'avvolgono quando viene messa in discussione la legittimità della sua partecipazione al Giro.

...e così una dopo l'altra, da terrazzi e da finestre, poi perfino per strada, che fu come se tutte le donne di Genova fossero scese giù a darmi man forte contro quei baffi.
Un quaderno rosa, Stefano Massini, p. 13

Sembra quasi un paradosso che proprio tutto quello che l'ha ostacolata fin dall'inizio - l'essere donna, la famiglia, la piccola comunità bigotta in cui è nata - siano poi in un certo senso il suo sostegno e il centro dei suoi pensieri durante e dopo la Gara. Forse perché il trucco sta nel saper prendere il meglio di tutto e buttare via quanto è d'intralcio. Nell'accettare che le radici sono un vincolo ma anche un sostegno.


Finalisti Premio Campiello 2017
Stefano Massini tra i cinque finalisti Premio Campiello 2017


Stefano Massini, candidato al Premio Campiello 2017 con "Qualcosa sui Lehman", ce la racconta così Alfonsina Morini Strada, in questo ebook gratuito realizzato con "Il Dondolo" la casa editrice digitale del Comune di Modena diretta da Beppe Cottafavi e nata proprio con l'intento di promuovere le eccellenze del territorio, che non sono solo motori e tortellini, ma anche grandi scrittori e impavide cicliste.

Trenta pagine scritte così bene, che sembra quasi di sentirla nella testa la voce di Alfonsina che ci racconta il suo coraggio.

Trovate l'ebook gratuito sulla rete "Emilib" di MediaLibraryOnline sia in epub che in formato per Kindle.


Altri ebook gratuiti pubblicati dal Dondolo:

Nebbie e miracoli, autostrade e fast food di Ugo Cornia

Buone letture,
Angela


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